Il Viaggio.

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Sono tornato ieri da una delle esperienze più importanti della mia vita, come tenta di suggerire il titolo di questo articolo ho vissuto questo ponte verso il nuovo anno in luoghi che “non mi appartengono”, questa volta sono approdato in Tanzania, per precisare in Zanzibar e per minor tempo ho assaporato Dubai, negli Emirati arabi.

Ho sempre amato conoscere posti e persone nuove, cosi come le usanze locali e in generale la vita che si conduce al di fuori del mio nido natale.

Perchè viaggio? Perchè fa curriculum e non solo quel pezzo di carta atto a farci assumere nelle aziende da noi ambite o (situazione italiana in mano) quelle disponibili, ma quello che ci portiamo dietro sempre, quello che ci fa “assumere” in quel posto idilliaco chiamato felicità.

Si, sono tornato con gli occhi a cuoricino da quei luoghi, mi sono innamorato di quanto il mondo possa essere vario e di quanto la gente possa racchiudere anni di esperienze in uno sguardo.

l’antropologia suggerisce che il conoscere le culture esterne alla nostra, altro non è che il viaggio più lungo per conoscere se stessi.. e cosa ci rende maggiormente felici in questa vita? La consapevolezza di ciò che siamo, le verità più genuina che possiamo conoscere e scusatemi l’ossimoro: la semplicità complessa della nostra esistenza.

Ho avuto modo di incontrare una pelle diversa, un calore vivo come il nostro, seppur sfumato dalla essenziale differenza (e non perchè qui è freddo e li è caldo.. atroce aggiungerei), semplicemente.. un modo diverso di vedere la vita.

In Zanzibar sono consapevoli di ciò che sono e vige l’hakuna matata (in swahili alias la loro lingua significa “senza problemi”), soffrono la fame, il caldo, la disidratazione, le malattie.. la povertà, ma vivono.. e vivono ancora.

Sanno di poter morire da un momento all’altro ma.. la maggior parte di loro non si lamenta di questa crisi, ho visto occidentali che hanno cercato di imporre il loro modello di vita a questa gente, che invece tante volte se ne frega del posto fisso (altro che checco zalone in quo vado), ridono, scherzano e mentalmente campano meglio di tante persone, che nuotano a cagnolino nei loro crucci mentali.

Io sono affamato di ciò che non conosco e vivo curiosando in ogni settore che stimola la mia voglia di imparare e tutta questa esplosione di nuovi vissuti per me è stata una bomba che ha lasciato il segno, indelebile (Alzheimer nella senilità permettendo).

Se è vero che non esiste una verità assoluta, è vero anche che una verità c’è.. ed è quella che ci appare dinanzi gli occhi, quella che sentiamo e quella che tocchiamo, assaporiamo e viviamo.

Viaggiate per il puro fine del viaggio stesso, per imparare da voi stessi quale è la realtà che vi appartiene, quella che i vostri sensi percepiscono come tale, avvicinandovi sempre di più alla piena consapevolezza di voi stessi, a ciò che siete al contatto con questo mondo e in coscienza di questa vita.

Piccolo appunto: Dubai è Dubai, sfarzosa, esagerata, ricca seppur povera di tante cose per qualcuno, tipo di autenticità. Alcuni se la immaginano stupenda, altri solo esagerata, io l’ho semplicemente goduta, hakuna matata, come è giusto che sia, pane per i miei sensi e per la mia felicità..

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