Aldilà

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Su richiesta di una mia amica vorrei occuparmi di questo argomento del quale ho solo vagamente trattato nei precedenti articoli.

Si tratta di un discorso che da sempre ha destato curiosità ma anche controversie e anche sta volta cercherò di esprimere in maniera ottimale cosa ne penso.

Mio padre qualche anno fa mi diceva “la morte è l’unica certezza della vita”. Quando ciò entrava nelle mie orecchie sfioravo crisi depressive che neanche Leopardi, ma successivamente ho imparato a coglierne il vero senso: Egli ha sempre cercato di spronarmi a vivere seguendo le mie passioni perchè tanto, alla fine, si lascia questo corpo in un modo o nell’altro.

Da millenni si è cercato di ipotizzare “cosa c’è dopo la morte”e spesso questa operazione è stata compiuta per scampare alla paura di morire, da sempre la più attanagliante piaga che maggiormente corrompe il cuore di noi esseri umani. Per colpa di questa paura accumuliamo ricchezze, proteggiamo ermeticamente i nostri rifugi e spesso sfociamo in tendenze ben poco altruistiche.

Chi si affilia ad una religione in tenera età, specie in Italia, tende a dissociarsene raggiunta l’adolescenza, manifestando poi comportamenti rabbiosi, cinici, vandalici e soprattutto depressi.. poi si sa, la depressione rischia di essere contagiosa e oltretutto viene esternata da deliri di onnipotenza e onniscienza nei quali ci si chiude e riccio e non si vede alcuna via di uscita dai propri tetri pensieri; questi ultimi quasi diventano una sorta di sicurezza e si crea una visione pessimistica che protegge da eventuali imprevisti nei quali si potrebbe incombere… in tutto ciò, si fa sentire l’insidiosa paura di morire..

Cosa c’è dopo? Ebbene a me incuriosisce enormemente, (sia chiaro, di fronte ad una situazione di pericolo non sto li come un fesso a subire un proiettile fatale giusto per soddisfare la mia curiosità… diciamo che so aspettare) ,quindi ho cercato di informarmi e di elaborare le mie teorie.

Parto da questa domanda: Perchè vivo in questo corpo? Perchè magari non sono nato e cresciuto nel corpo di un altro uomo, di una donna, di un animale e magari in un’altra era? Secondo me siamo stati “vittime” di una casualità non poi così casuale, un nulla non così vuoto, un motore di principio che ha scelto di piazzarci in queste forme fisiche.. dopo tutto se ogni cosa si origina da almeno una forma di vita microscopica e impercettibile, ciò vuol dire che un vero nulla non è mai stato possibile. Allora perchè viviamo come esseri umani? Perchè sfruttiamo i sensi che ci permettono di sopravvivere, di adattarci, di creare e di amare?

Parlando con una mia carissima amica è venuto fuori un discorso inerente al karma, in cui secondo varie credenze filosofiche e religiose noi viviamo per arricchire la nostra anima e attraverso un ciclo che comprende più reincarnazioni questa si allena e si gonfia, per poi raggiungere una sorta di sommità spirituale in cui ci ritroveremo noi stessi, in quanto entità ormai “superiori” ,a svolgere il ruolo di maestri spirituali in grado di aiutare gli esseri viventi nei loro percorsi karmici, ma soprattutto attraverseremmo dimensioni di coscienza altrimenti impossibili da sperimentare in vie normali (un po come il raggiungimento della buddhità per i buddhisti appunto).

Cerco di concludere in breve: una verità assoluta non si ha in merito a cosa andremmo in contro una volta defunti, non si sa per certo se è vero il discorso dei percorsi karmici ne della buddhità ne di altro, ma di sicuro non sarà un nulla vuoto, piuttosto sarà un nulla dal quale potremmo sperimentare nuovi percorsi, nuove visioni, nuovi sensi, altre avventure ma con coscienze diverse, cervelli diversi (se cervelli avremo), saremo sempre e comunque in moto, magari non ne saremo consapevoli come lo siamo in questa vita ma saremo comunque sempre in viaggio.

Tutte queste riflessioni le ho tirate in ballo anche per rimanere coerente al motivo centrale per il quale ho avviato questo blog e di questo ve ne sarete anche accorti probabilmente.. le persone hanno un potenziale enorme e devono solo riconoscerlo e sfruttarlo, cosa impedisce a queste il raggiungimento di tale scopo? La paura della morte e dell’ignoto e il materialismo che ne segue.. lo spirito si inaridisce a rimaniamo saldi con le radici a terra per paura di spiccare il volo e magari ci precludiamo la possibilità di vedere il sole più bello, al di la dei nuvoloni portatori di tempeste..

Riflettete sempre su quanto questa vita possa essere magica, se aprirete la mente imparerete a scorgere quei segnali che la vita stessa semina sul vostro cammino.. quei piccoli indizi che vi indicheranno il verso senso del vostro personale percorso. Spero che le mie riflessioni abbiano aiutato molti di voi ad aprirsi.. questo viaggio è unico e come esseri viventi abbiamo l’occasione di vederlo anche positivamente perchè abbiamo sentimenti ed emozioni, sfruttiamo questa possibilità 🙂

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

11 pensieri su “Aldilà

  1. Non sono certamente le cose materiali che possono portare la felicità o anche solamente la serenità, lo stare bene con se stessi prima di tutto, e di conseguenza con gli altri! Se c’è qualcosa dopo non saprei dirlo, speriamo 😉 Buona giornata!

    Date: Thu, 10 Mar 2016 02:56:05 +0000 To: silvia-1959@live.it

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    1. Secondo me un nulla non così vuoto come si pensa, dopotutto da un qualcosa persino l’universo stesso si sarà originato, ma a rifletterci troppo penso che impazziremmo soltanto. Magari in un’altra dimensione o vita (semmai la vivremo), potremmo capirci qualcosa in più. Viviamo questa al meglio. 🙂

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